Lavorare online da casa, utilizzando solamente un computer ed una connessione ad Internet, è un desiderio che accomuna tantissime persone.
Tra chi, semplicemente, vorrebbe mettere da parte una piccola somma per togliersi qualche “sfizio”, chi cerca un modo per arrotondare e, al tempo stesso, stare accanto ai propri figli e chi, invece, ha ambizioni ben più grandi, in tanti si sono lanciati, negli ultimi anni, nell’affascinante mondo del web.
Tra le soluzioni più a portata di mano per ottenere qualche soldino extra, se non addirittura uno stipendio a tre o quattro cifre, vi è certamente la creazione di contenuti per profili social, ma anche blog e magazine online.
Di blogger famosi, oggigiorno, ce ne sono diversi, a prescindere dal settore e dagli argomenti trattati. Di certo, però, non occorre un pubblico composto da milioni di follower per iniziare a vedere i primi risultati a livello economico.
Accanto ai nomi più blasonati, infatti, vi è una vasta platea di gente che, portando avanti la passione per la scrittura e mettendo al centro gli interessi personali – dal fai-da-te alla gastronomia, dalla moda al fitness – è riuscita, pian piano, a conquistare la fiducia dei lettori e dar vita ad un vero business.
3 opzioni per guadagnare con un blog
Di modi per guadagnare online ce ne sono a migliaia. Tuttavia, se ci limitiamo ad osservare quelli connessi alla scrittura e al mondo dei blog, possiamo dire che, a grandi linee, sono riconducibili a tre opzioni principali, ossia:
1) Scrivere per blog e magazine di proprietà altrui
Basta una rapida ricerca sui portali dedicati agli annunci di lavoro, per visualizzare decine di posizioni aperte per blogger, articolisti e figure simili.
Guadagnare scrivendo contenuti “su commissione”, cioè richiesti da testate online e/o agenzie che gestiscono più blog, è un ottimo modo per iniziare a confrontarsi con questo settore, anche in assenza di precedenti esperienze.
2) Aprire un blog e guadagnare con le visualizzazioni
Dopo qualche anno di “gavetta”, c’è chi sceglie di mettere a frutto le competenze acquisite, aprendo un blog tutto suo. Tematico o generalista, poco importa: se si ha talento, voglia di impegnarsi, e soprattutto se si utilizzano al meglio i canali social, le inserzioni, le tecniche SEO ecc., si può presto raggiungere un pubblico abbastanza vasto. Tanto da riuscire a monetizzare con le visualizzazioni e la pubblicità a prodotti, brand, ecc. dello stesso ambito.
3) Vendere prodotti attraverso il proprio blog
Infine, per aumentare ancor più i profitti e, come obiettivo ultimo, ottenere una vera e propria rendita fissa, c’è chi sceglie di trasformare un semplice blog in un negozio virtuale. I prodotti proposti online possono essere i più disparati: magliette personalizzate, accessori per il merchandising, saponi biologici, ma anche corsi e videolezioni, software, app per smartphone, ecc..
Quando e come aprire la Partita IVA?
Finora ci siamo limitati a descrivere le tre principali tipologie di business online che prevedono l’utilizzo di un blog come fonte di guadagno.
Ma cosa succede a livello fiscale? A quali obblighi bisogna adempiere per svolgere tali attività in maniera regolare? Serve o meno la Partita IVA?
Ebbene, sia nel primo che nel secondo caso, l’attività del blogger è inquadrabile come libera professione. L’apertura della Partita IVA, perciò, diventa obbligatoria nel momento in cui la collaborazione con il magazine online, con il brand da sponsorizzare, ecc. cessa di essere occasionale e prende una forma stabile e duratura, superando i 30 giorni l’anno e/o ripetendosi con regolarità.
Nel terzo caso, invece, l’attività si configura come commerciale, in quanto gli incassi derivano dalla vendita online di prodotti (non importa se fisici o digitali), e non da una prestazione intellettuale. Pertanto, il blogger-venditore deve provvedere, da subito, ad avviare la sua ditta, utilizzando la pratica telematica chiamata ComUnica (che permette di assolvere ai vari obblighi, tra cui: iscrizione alla Camera di Commercio, attivazione Partita IVA, ecc.).
A prescindere da quale sia l’impostazione del business, è comunque consigliato un confronto con un commercialista (meglio se telematico, per risparmiare sui costi iniziali). Soltanto un esperto, infatti, può supportare l’aspirante blogger nelle sue valutazioni e indirizzarlo nei passaggi più delicati della procedura.